Ottobre è il mese della prevenzione del tumore mammario. Ma quanto incide l’alimentazione nello sviluppo di queste patologie? A dare una risposta è stato recentemente reso noto uno studio, commissionato dell’ AIRC Associazione Italiana Ricerca sul Cancro e pubblicato in questi giorni sul sito dell’associazione .
Sotto accusa sarebbe principalmente il fruttosio e in generale l’elevato consumo di zuccheri, tipici della dieta occidentale. Parrebbe infatti che l’ingrediente potrebbe far aumentare il rischio di tumori al seno e metastasi ai polmoni. Ad avvalorare questa tesi sono anche i ricercatori del prestigioso MD Anderson Cancer Center – Università del Texas.
Studi epidemiologici avevano già dimostrato che l’apporto eccessivo di zuccheri, proveniente dal cibo, favorisca meccanismi infiammatori e picchi di insulina che determinino l’insorgenza della malattia. L’insulina è l’ormone prodotto dal nostro organismo in risposta a un aumento della quantità di zuccheri nel sangue (glicemia), ma regola anche altri aspetti del funzionamento del nostro corpo e per questo è considerato un ormone chiave nella relazione tra cibo e cancro. Troppa insulina in circolo, infatti, favorirebbe una produzione eccessiva di testosterone presente anche nella donna. Inoltre l’insulina incrementerebbe anche la produzione di un fattore di crescita chiamato IGF-I che sarebbe un vero e proprio fertilizzante per le cellule in generale e in particolare per quelle cancerose.
Per questo è importante promuovere sin da bambini un’alimentazione e uno stile di vita attivo, entrambi ottimi e validi strumenti per la prevenzione, la gestione e il trattamento di molte malattie come il tumore al seno. Un regime dietetico adeguato ed equilibrato non solo garantisce un apporto di nutrienti ottimale, in grado di soddisfare i fabbisogni dell’organismo, ma aiuterebbe anche di sintetizzare le sostanze che svolgono un ruolo protettivo e/o preventivo nei confronti di determinate condizioni patologiche.