Una corretta alimentazione e l’attività fisica proteggono i bambini dall’obesità. Soprattutto quella infantile è un problema di notevole rilevanza sociale. Il fenomeno, che in Italia colpisce un bambino su quattro, è il risultato di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo. In pratica si introducono più calorie di quante se ne consumano. I bambini italiani, oltretutto, sono tra i più grassi d’Europa. Secondo i dati recentemente diffusi da Childhood Obesity Surveillance Initiative dell’O.M.S., Organizzazione Mondiale della Sanità, ben il 42% dei maschietti è in sovrappeso oppure obeso, così come il 38% delle femminucce.
In Italia i risultati di un’indagine recentemente promossa dal Ministero della Salute indicano che all’età di 9 anni in città campione di Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria il 23,9% dei bambini è in soprappeso ed il 13,6% è obeso. Anche questa indagine conferma la più elevata prevalenza di obesità nelle regioni del sud (16% a Napoli) rispetto al nord (6.9% a Lodi). Il più alto tasso di obesità infantile nel mondo si registra sicuramente in U.S.A. Negli Stati Uniti d’America, infatti, circa il 15% dei bambini tra i 6 e gli 11 anni e il 15,5% degli adolescenti tra i 12 e i 19 anni sono obesi.
L’aumento dell’obesità tra i giovani americani negli ultimi 20 anni è inoltre cresciuta esponenzialmente. Sono fondamentali sopratutto i primi 2 anni di vita del bambino, la cosiddetta gestazione, perché ciò che accade in questa fase influenza la predisposizione all’obesità. Fattori di rischio sono un peso troppo alto o eccessivamente basso dalla nascita. Altre possibili cause importanti nella patogenesi dell’obesità sono delle attività extra scolastiche prevalentemente sedentarie, un basso livello socio-economico e un errato comportamento alimentare. Gli errori più comuni evidenziati nell’alimentazione dei bambini e dei ragazzi sono una prima colazione scarsa o assente, degli spuntini assenti o a base di alimenti a ridotto valore nutritivo, un consumo scarso o nullo di verdure e frutta, un eccessivo consumo di salumi, cioccolata, barrette, patatine fritte, caramelle e altri dolci confezionati, bevande gassate e zuccherate e spazio eccessivo al fast food all’americana, ricco di alimenti ad elevato contenuto di calorie, grassi saturi, sale e zuccheri semplici e poveri di fibra e vitamine.
Per questo, soprattutto in quelle fasce di età particolarmente delicate per lo sviluppo, è importante prestare attenzione ad una dieta corretta. L’ideale è che sia contraddistinta da 5 pasti giornalieri basati sui principi della dieta mediterranea, privilegiando cioè frutta, verdura, cereali e legumi con un moderato apporto di proteine animali assicurato da pesce, uova, latticini e carni bianche. Vanno però limitati grassi vegetali, zuccheri semplici e intingoli, ovvero quelle salse particolarmente gustose e ricche di condimento. Alla dieta equilibrata, poi, l’ideale è abbinare uno stile di vita attivo contraddistinto da un’attività fisica moderata o intensa.