Proseguiamo la nostra analisi dei prodotti autunnali suddivisi in base ad altri due colori tipici di questa stagione: il verde ed il bianco.
Verde
Importanti sostanze sono contenute nei vegetali verdi: clorofilla, luteina, carotenoidi, acido folico, vitamina C e una serie di componenti minerali (calcio, magnesio, potassio e ferro). Queste sostanze aiutano a rinforzare il sistema immunitario e difendono dai danni dell’invecchiamento grazie anche al loro potere antiossidante. Hanno anche importanti funzioni protettive nei confronti diu tumori e patologie cardiache.
La frutta di questo colore non è molta: in autunno ricordiamo i kiwi (caratteristica l’actinidina, un enzima proteolitico dalla possibile azione allergizzante), di cui l’Italia è secondo produttore mondiale, e l’uva bianca.
Abbondanti invece le verdure: si va dalle brassicacee, ovvero broccoli (verdi e romaneschi), cavoli, cavoletti di Bruxelles e verze (ricchi di glucosinolati, che aiutano nella prevenzione del cancro), alle verdure a foglia verde come bietole, cicoria, crescione, indivia, lattuga, rucola (particolarmente ricca di calcio e ferro), scarola, spinaci e valeriana. Tra gli ortaggi ricordiamo carciofo, cetriolo, sedano verde e zucchina, e tra i legumi fagiolini, piselli (fino a novembre) e taccole.
Basilico, prezzemolo e le altre erbe aromatiche, ricchissime di nutrienti, si trovano anche nel periodo autunnale.
Bianco
Tipici del bianco i polifenoli, tra cui i flavonoidi, i composti solforati nella cipolla e nell’aglio (allicina), potassio, vitamina C, selenio nei funghi.
Le sostanze sopra elencate hanno importanti azioni antiossidanti e antibatteriche, e possono ridurre il rischio di alcuni tumori (glucosinolati) e patologie cardiovascolari (allicina).
Tra i frutti bianchi autunnali troviamo mele e pere, uva spina. Le castagne, frutti tipici dell’autunno (hanno una stagionalità molto ridotta) hanno caratteristiche diverse da molti altri tipi di frutta: contengono infatti moltissimi carboidrati (il 37% circa) e più potassio rispetto allo stesso quantitativo di banana.
Anche la frutta secca oleosa è una categoria a parte: contiene infatti molti grassi “buoni”. Oltre a mandorle e noci ricordiamo la nocciola come ad esempio la Tonda Gentile delle Langhe, Igp piemontese.
Tra le verdure bianche ricordiamo i cardi, il cavolfiore (della stessa famiglia e con le stesse caratteristiche di cavoli e broccoli), cipolle, cipollotti e scalogno (fonti di allicina), finocchi, fagioli, sedano, sedano rapa, topinambour (un tubero ricco in inulina, una fibra alimentare che promuove la crescita di batteri buoni nel nostro intestino) e le patate. Proprio su queste ultime è bene spendere alcune parole: le patate classiche a pasta bianca o gialla rientrano in questa categoria di colore, ma se volete patate più ricche di antiossidanti, allora meglio scegliere quelle con pasta più arancione (ad esempio la batata, o patata americana) o quelle a pasta viola (ricche di antocianine).
I funghi, tipico frutto del bosco autunnale, in realtà non appartengono al regno vegetale (sono un regno a parte). Va tenuto a mente che i funghi, anche quelli eduli, sono tossici per il fegato. Mai esagerare con le quantità!
Inoltre, se non siete esperti conoscitori di funghi, prima di mangiarli è meglio farli visionare da un esperto micologo. Il SIAN offre un servizio di ispettorato micologico che può valutare la commestibilità dei vostri funghi. Qui trovate le informazioni relativi ai servizi nel nostro territorio.